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Giovedì, 13 Aprile 2023 08:00

IRPEF 2023: Gli effetti della Legge di Bilancio 2022



La legge di Bilancio 2022 ha modificato la tassazione IRPEF, rivedendo il profilo della progressività del prelievo. La revisione ha toccato le aliquote, gli scaglioni di reddito e le detrazioni d’imposta specifiche per tipologie di reddito.


Le aliquote IRPEF 2023

La legge di Bilancio 2022 ha rimodulato le aliquote IRPEF prevedendone la riduzione dalle precedenti 5 alle attuali 4.

Fino al 31 dicembre 2021, le aliquote erano cinque: 23%, 27%, 38%, 41% e 43%.

Dal 1° gennaio 2022, le aliquote scendono a quattro: 23%, 25%, 35% e 43%.

Le nuove regole per il calcolo dell’IRPEF sono in vigore dal 1° gennaio 2022.


Gli scaglioni IRPEF 2023

Cambiano anche gli scaglioni IRPEF, che fino al 31 dicembre 2021 erano i seguenti:

  • Fino a 15.000 euro
  • Da 15.000 a 28.000 euro
  • Da 28.000 a 55.000 euro
  • Da 55.000 euro a 75.000 euro
  • Sopra 75.000 euro,

dal 1° gennaio 2022 gli scaglioni sono i seguenti:

  • fino a 15.000 euro
  • da 15.000 a 28.000 euro
  • da 28.000 a 50.000 euro
  • sopra 50.000 euro

Di seguito un prospetto riepilogativo delle aliquote ante e post legge di Bilancio 2022

Da

A

Aliquota fino al 31 dicembre 2021

Aliquota dal 1° gennaio 2022

Differenza

0

15.000

23%

23%

0%

15.000

28.000

27%

25%

-2%

28.000

50.000

38%

35%

-3%

50.000

55.000

38%

43%

5%

55.000

75.000

41%

43%

2%

75.000

In poi

43%

43%

0%

Dal prospetto suesposto emerge chiaramente come nei primi due scaglioni, dopo il primo, si assiste alla riduzione delle aliquote mentre c’è un incremento negli scaglioni superiori. Tale modifica dovrebbe garantire una riduzione dell’aliquota di imposta lorda (cioè prima delle detrazioni) per tutti i contribuenti con reddito maggiore di 15.000 euro.

L’analisi in questione però si limita  solo alle aliquote e agli scaglioni, ma non restituisce un quadro completo delle novità, in quanto occorre anche considerare il nuovo sistema delle detrazioni d’imposta e del trattamento integrativo.

A quali contribuenti va il maggior risparmio?

L’IRPEF in vigore dal 2022 sembra promettere risparmi d’imposta per tutti i contribuenti. E ciò non deriva solo dalla riduzione delle aliquote dalle attuali 5 a 4, ma è l’effetto di altri fattori, anch’essi rivisti: si tratta delle detrazioni per lavoro e del trattamento integrativo di 1.200 euro per i lavoratori dipendenti con redditi bassi.

Come cambiano le detrazioni IRPEF 2023?

Confrontando le detrazioni in vigore nel 2021 con quelle che si applicano dal 2022 si nota immediatamente che la revisione delle detrazioni comporta, per i redditi da lavoro dipendente, i redditi da pensione e gli altri redditi, un risparmio di imposta in corrispondenza di redditi più bassi.

La modifica delle detrazioni non comporta però benefici per redditi inferiori agli attuali minimi imponibili.

Di seguito uno schema riepilogativo delle modifiche:

Per i redditi di lavoro dipendente la disciplina in vigore fino al 31 dicembre 2021 prevede:

  • 1.880 euro, se il reddito complessivo non supera 8.000 euro; l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro e, per i rapporti di lavoro a tempo determinato, non può essere inferiore a 1.380 euro;
  • 972 euro, aumentata del prodotto tra 902 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 20.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 8.000 euro ma non a 28.000 euro;
  • 978 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 55.000 euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 55.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 27.000 euro.

Disciplina dal 1° gennaio 2022:

  • 1.880 euro, se il reddito complessivo non supera 15.000 euro; l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro e, per i rapporti di lavoro a tempo determinato, non può essere inferiore a 1.380 euro;
  • 1.910 euro, aumentata del prodotto tra 1.190 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 13.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 15.000 euro ma non a 28.000 euro;
  • 1.910 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 50.000 euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22.000 euro.

L’importo si incrementa di 65 euro per i redditi da 25.000 euro a 35.000 euro

Redditi di pensione

Disciplina fino al 31 dicembre 2021:

  • 1.880 euro, se il reddito complessivo non supera 8.000 euro. L'ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 713 euro;
  • 1.297 euro, aumentata del prodotto fra 583 euro e l'importo corrispondente al rapporto fra 15.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 7.000 euro, se l'ammontare del reddito complessivo è superiore a 8.000 euro ma non a 15.000 euro;
  • 1.297 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.000 euro ma non a 55.000 euro. La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 55.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l'importo di 40.000 euro

Disciplina dal 1° gennaio 2022:

  • 1.955 euro, se il reddito complessivo non supera 8.500 euro. L’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 713 euro;
  • 700 euro, aumentata del prodotto fra 1.255 euro e l’importo corrispondente al rapporto fra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 19.500 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 8.500 euro ma non a 28.000 euro;
  • 700 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 50.000 euro. La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22.000 euro.

L’importo si incrementa di 50 euro per i redditi da 25.000 euro a 29.000 euro.

Altri redditi

Disciplina fino al 31 dicembre 2021:

  • 1.104 euro, se il reddito complessivo non supera 4.800 euro;
  • 1.104 euro, se il reddito complessivo è superiore a 4.800 euro ma non a 55.000 euro. La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 55.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 50.200 euro.

Disciplina dal 1° gennaio 2022:

  • 1.265 euro, se il reddito complessivo non supera 5.500 euro;
  • 500 euro, aumentata del prodotto fra 765 euro e l’importo corrispondente al rapporto fra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 22.500 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 5.500 euro ma non a 28.000 euro;
  • 500 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 50.000 euro. La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22.000 euro

L’importo si incrementa di 50 euro per i redditi da 11.000 euro a 17.000 euro.

Effetti del nuovo trattamento integrativo

Fino al 31 dicembre 2021, per i redditi fino a 28.000 euro, ai lavoratori dipendenti spettava il trattamento integrativo (bonus IRPEF o bonus 100 euro) nella misura di 1.200 euro. Ad esso, si affiancava l’ulteriore detrazione, in misura decrescente per i redditi fino a 40.000 euro.

Per effetto della legge di Bilancio, dal 1° gennaio 2022:

  • l’importo massimo del trattamento integrativo di 1.200 euro è riconosciuto fino a 15.000 euro di reddito;
  • il trattamento integrativo spetta anche se il reddito complessivo è superiore a 15.000 euro ma non 28.000 euro a condizione che la somma delle detrazioni per carichi di famiglia, lavoro dipendente, interessi su mutui contratti fino al 31 dicembre 2021, per le rate relative alle detrazioni per spese sanitarie e per detrazioni edilizie, per spese sostenute fino al 31 dicembre 2021, sia di ammontare superiore all’imposta lorda. Nel caso ricorrano tali condizioni, il trattamento integrativo è riconosciuto per un ammontare, comunque non superiore a 1.200 euro, determinato in misura pari alla differenza tra la somma delle detrazioni sopra elencate e l’imposta lorda;
  • viene eliminata l’ulteriore detrazione.


Per altri dubbi su questo argomento non esitate a contattarci; lo Studio Giacomobono & Partners resta sempre a disposizione per fornirvi supporto ed eventuali chiarimenti.



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