
Quarta, 24 Abril 2019 11:24
Federalberghi: la cedolare secca compie gli anni ma c’è poco da festeggiare
Oggi è l’anniversario del decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017. Quello che ha introdotto la cedolare secca al 21% sugli affitti brevi, al contempo individuando nei portali d’intermediazione in stile Airbnb i sostituti d’imposta incaricati della raccolta della tassa.
Una misura che tuttavia è stata da molti disattesa: «Celebriamo oggi un mesto compleanno, in cui non c’è nulla da festeggiare – è infatti il commento del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca -. Avevamo salutato con fiducia questa innovazione, che potrebbe ancora oggi offrire un decisivo contributo allo sviluppo ordinato e trasparente del mercato. Purtroppo, i grandi portali, rinnegando la narrazione amichevole della quale si fanno scudo, ne hanno contrastato con ogni mezzo l’applicazione, facendosi beffe delle leggi dello Stato».
Tre mesi fa, ricorda l’associazione degli albergatori legata a Confcommercio, il Tar del Lazio, nel dichiarare infondate le doglianze di Airbnb, ha rammentato che gli intermediari sono sanzionabili per le omesse o incomplete ritenute da effettuare a partire dal 12 settembre 2017. «Chiediamo con forza – conclude quindi Bocca – che lo Stato faccia sentire la sua presenza e adotti con urgenza tutti i provvedimenti necessari per recuperare le imposte dovute (più di 250 milioni di euro per il solo Airbnb) e ristabilire la legalità».
Fonte / Source: | Travel Quotidiano - Redazione |
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