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26.09.2018 08:28

Istat: in aumento le imprese italiane che innovano. Al top (a sorpresa) le Pmi


Il trend si riferisce al biennio 2014-2016 e la fotografia mostra una spesa che sale nelle aziende di minori dimensioni contro un calo nelle “big”.

Più spesa in innovazione tra le piccole aziende, in rallentamento nelle grandi. Emerge dal report Istat secondo cui la propensione innovativa è “in netta ripresa” fra le Pmi (+4,3 punti percentuali per le prime e +3,4 punti per le seconde), mentre è “in lieve calo” nelle grandi (81,8%; -1,5 punti percentuali) per effetto di un ridimensionamento nei servizi.

Nel periodo 2014-2016, il 48,7% delle imprese industriali e dei servizi con 10 o più addetti ha introdotto innovazioni: una quota in aumento di 4 punti percentuali rispetto agli anni 2012-2014.

L’industria è il settore con la maggiore propensione innovativa(57,1% di imprese innovatrici), in aumento di 7 punti rispetto al triennio precedente e, in particolare, per quasi tutte le grandi imprese industriali l’innovazione si conferma un aspetto centrale delle scelte strategiche aziendali (91,8% e +1,7 punti rispetto al 2012-2014).

Fra il 2014 e il 2016 – continua l’Istat – “quasi tre su quattro imprese innovatrici (73,3%) hanno introdotto innovazioni di prodotto o processo, il 21,8% ha effettuato soltanto forme di innovazione “soft”, mentre un restante 4,9% ha proseguito attività innovative non ancora portate a termine entro il 2016.

Confermata la tendenza all’adozione di pratiche di innovazione di tipo integrato: “Il 53,2% delle imprese con attività innovative ha sviluppato nuovi prodotti-processi e contestualmente innovazioni organizzative o di marketing; il 50,2% delle imprese innovatrici in senso stretto ha innovato sia i prodotti sia i processi produttivi”.

Nel 2016, la spesa per le attività innovative di prodotto-processo “è stata in media di 7.800 euro per addetto, in sensibile crescita rispetto al 2014 (6.200 euro)”.

La crescita – conferma l’Istat – interessa tutti i settori: dall’industria, che si conferma al primo posto (9.600 euro per addetto contro gli 8.000 del 2014), ai servizi (6.000 euro contro i precedenti 4.300) e, infine, alle costruzioni (4.900 euro per addetto contro i 2.800 del 2014). Il 31,7% delle innovatrici in senso stretto ha dichiarato di aver beneficiato di incentivi pubblici nel triennio 2014-2016, in sensibile aumento rispetto al periodo precedente (+8,1 punti percentuali).