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Jeudi, 24 Septembre 2015 07:27

Crisi d’impresa: Certificare l’esigibilità del portafoglio clienti

La valutazione delle aziende in crisi risulta essere una delle operazioni di business valuation più complesse in assoluto. E' questa l’opinione di Damodaran uno dei più conosciuti esperti di valutazione a livello mondiale (Fondazione Nazionale dei Commercialisti: Valutazione delle aziende in crisi del 31.07.2015).

Come non condividere tale affermazione dopo aver letto l’andamento dei fallimenti, procedure e chiusure di imprese sull’Osservatorio di Cerved Group di settembre 2015.

Nel secondo semestre si rafforzano i segnali positivi emersi nei primi 3 mesi dell’anno che registra un calo delle procedure del 10% rispetto allo scorso anno, in ogni caso sono state n.7.293 le imprese che hanno portato i libri in tribunale.

Quello che fa riflettere sono gli esiti dei casi di concordato preventivo aperti nel periodo 2008 - 2011: i dati indicano che poco più di un terzo delle imprese che hanno presentato domanda, falliscono entro il terzo anno; oltre la metà (54%) sono state liquidate e solo il 10% sono ancora attive con la stessa veste giuridica con cui hanno presentato il concordato preventivo.

In questo scenario un’attività complessa e strategica è la verifica del valore effettivo dei crediti in quanto rappresenta un passaggio delicato per la sua accettazione e rafforza la credibilità degli impegni assunti dall’impresa.

Una semplice verifica del saldo clienti non basta, infatti queste proposte di risanamento basate su stime approssimative (spesso risultanti da un mero abbattimento del monte crediti del 5%) vengono sovente rigettate.

Appare opportuno, per limitare i rischi relativi alle responsabilità dell’Attestatore,  far riferimento alle Best Practices di mercato, avvalendosi di studi e lavori prodotti da terze parti, come suggerito nei Principi di Attestazione dei Piani di Risanamento (CNDCEC del 03.09.2014).

Per i crediti, si devono accertare le posizioni appurandone il reale ammontare, la correttezza degli importi realizzabili ed i tempi di incasso.

Cosa occorre fare in dettaglio?

-Verifica della quadratura del partitario clienti

-Circolarizzazione di un campione significativo di posizioni creditorie mediante la richiesta di conferma del credito stesso ai diretti interessati e successiva analisi delle risposte pervenute

-Verifica del credito oggetto di anticipazione da parte di Istituti bancari, dell’avvenuta cessione dei crediti stessi  in favore di quest’ultimi

-Verifica in merito all’effettiva esigibilità dei crediti infragruppo

- Analisi dettagliata che tenga conto dell’ageing, della storia e dell’attualità del rapporto con l’azienda , delle informazioni sulla solvibilità anche alla luce delle notizie desumibili dal Registro delle Imprese e da eventuali riscontri effettivi sul rispetto di piani dilazione e/o rientri concessi o concordati , delle eventuali contestazioni pendenti , di contrapposte posizioni debitorie eccepibili in compensazione e delle specifiche relazioni  ai riguardo predisposte dai legali incaricati del relativo recupero.

Considerando che per le analisi dei dati occorre relazionare e documentare: le tecniche di revisione utilizzate, le categorie di asserzioni indagate, l’estensione dei campioni osservati ed i risultati ottenuti, probabilmente occorre il supporto di un provider affidabile con un processo certificato.



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