Stampa « Categoria: News

Martedì, 16 Gennaio 2024 08:00

Nuove aliquote IRPEF per il 2024


La Legge di Bilancio 2024 prevede, per il solo periodo 2024, una riduzione degli scaglioni IRPEF da quattro a tre, con una conseguente rimodulazione delle aliquote. Resta il nodo per il 2025.

Viene confermato quanto già annunciato in merito alle tre aliquote IRPEF per il 2024.

In particolare, per il solo periodo d’imposta 2024, si prevede una riduzione degli scaglioni dai precedenti quattro agli attuali tre, applicando le seguenti aliquote:

  • 23%, per il reddito complessivo fino a 28.000 euro;
  • 35%, per il reddito complessivo superiore a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • 43%, per il reddito complessivo superiore a 50.000 euro.

In particolare sparisce lo scaglione che andava da 15.000 a 28.000 euro con aliquota al 25% e viene incluso nel primo scaglione al 23%.

Viene anche rivista la detrazione prevista dall'articolo 13,  comma 1, lettera a), primo periodo, del TUIR, innalzandola a 1.955 euro. Questo porta con sé un'aumento della c.d. "no tax area", dai precedenti 8.174 euro agli attuali 8.500.

IRPEF 2024: Una breve panoramica

L'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche è un'imposta progressiva che si applica sui redditi che rientrano in determinate categorie, come ad esempio i redditi da lavoro dipendente e assimilati, da lavoro autonomo, i redditi d'impresa, ecc.
Il Dlgs n 216/2023 con l'art 1 prevede di accorpare i primi due scaglioni in uno scaglione con redditi fino a 28.000 euro, mantenendo inalterata la struttura degli altri scaglioni.

Per il 2025 tuttavia si vedrà, perché qui si annida l’incognita più pesante su tutta l’operazione: sconti contributivi e Irpef a tre aliquote richiedono circa 14,5 miliardi all’anno, da trovare però in una situazione nella quale è improbabile ottenere margine per l’extradeficit nei prossimi anni.

Detrazioni IRPEF 2024: Principali Cambiamenti

Nel contesto delle detrazioni IRPEF per il 2024, si registrano novità rilevanti per i contribuenti con un reddito complessivo superiore a 50.000 euro. L'importo della detrazione dall'imposta lorda, spettante per l'anno in questione, in relazione a determinati oneri, subisce una diminuzione di 260 euro. 

Gli oneri interessati da questa modifica sono:

a) Oneri con una detraibilità fissata al 19%, ad eccezione delle spese sanitarie di cui all'articolo 15, comma 1, lettera c) del testo unico sulle imposte sui redditi.

b) Erogazioni liberali in favore dei partiti politici di cui all'articolo 11 del decreto-legge 28 dicembre 2013, n. 149, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 13.

c) Premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi di cui all'articolo 119, comma 4, quinto periodo, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.

Gli effetti in pratica

Volendo cercare gli effetti sostanziali della manovra, vediamo che il 45% degli sconti si applica ai redditi fino a 28mila euro all'anno, mentre del restante 55% ne beneficiano coloro che dichiarano redditi superiori. Tuttavia, quando si valuta l'impatto degli sconti sull'imposta sui redditi, la riduzione percentuale dell'importo da versare risulta essere il parametro più significativo. Da questa prospettiva, l'effetto massimo si registra per i contribuenti con dichiarazioni comprese tra 21mila e 28mila euro lordi all'anno, gli unici a cui sarà indirizzato uno sconto superiore al 5%.

Lo Studio Giacomobono & Partners rimane a disposizione per eventuali chiarimenti.



Image by Freepik