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Venerdì, 21 Ottobre 2011 08:21

Auto: Tra case e concessionari chi ha ragione?

Si è appena concluso a Roma il convegno La Capitale Automobile tra case automobilistiche, concessionarie auto e società di noleggio, nella cornice dell'auditorium della Tecnica presso Confindustria.

Ne esce la foto di un mercato che chiuderà il 2011 in contrazione, attestandosi ad 1,7 - 1,8 milioni di auto, di cui circa 1,5 milioni acquistati in concessionaria. Un indotto che occupa 1,5 milioni di famiglie.

Alla fine di settembre sono 1,369 milioni le vetture immatricolate in Italia, con un trend che segna -11,3% rispetto al 2010, un calo concentrato sui segmenti di vetture utilitarie, segno di una crisi che sta colpendo a fondo i privati (che infatti segnano un -18,58% vs 2010) anche a causa della fine delle operazioni di incentivazione. Meglio gli acquisti fatti dalle società, in positivo di un 7,16%.

Per quanto riguarda le motorizzazioni, continua il trend positivo del diesel con un +10%, mentre crollano metano e GPL.

A riguardo dei corpi vettura, in crescita solo vetture "alte" quali monovolume, fuoristrada e crossover.

In questo scenario ancora persiste 1/3 delle vetture con una anzianità superiore ai 10 anni, quindi entro la classe euro2, ed assistiamo ad una crescita contenuta dell'elettrico. In Italia circolano solo un decimo delle vetture elettriche circolanti Germania, in Europa il totale delle vetture elettriche cresce da 500 a 5.000 unità al 30/6.

Questi i numeri principali emersi dal dibattito. Ma il tema "core" della giornata è stata la forte contrapposizione di vedute tra le case e le loro reti di concessionari. Iniziando da Ford, che attraverso Thorel, AD per l'Italia della casa americana, Ford, afferma che grazie alla ristrutturazione che hanno operato, possono ora ben funzionare anche in un mercato da 1 milione di auto. Di diverso avviso le concessionarie del marchio BMW che attraverso il loro rappresentante fanno sapere che il 50% chiude l'anno con una perdita media di 150 k euro ed il resto, se non sfiora il pareggio non va oltre 0,2 - 0,4%, di margine su un fatturato medio di 18 milioni di euro.

Interviene Pavan Bernacchi di FEDERAUTO: "Non si guadagna più dal ferro, ma solo dai servizi!"; sostenuto in questa affermazione da Luca Ciferri, giornalista di Automotive News Europe: "Se Ford e GM si sono ristrutturate per fare margini sul ferro. Perché i concessionari non dovrebbero riuscire a fare altrettanto?" In sostanza continua il braccio di ferro fra le due parti che fanno una grande fatica a riconoscersi partner in un mercato che sta profondamente cambiando.

Il convegno volge al termine con la sezione dedicata al settore del nolegio, dove ancora una volta gli argomenti principali sono inerenti il rapporto con le case. E' evidente che il noleggio a breve viene considerato un "cliente" al quale rivolgere offerte speciali e sconti elevati, mentre il segmento del lungo termine continua ad essere visto come un canale distributivo e quindi la leva prezzo viene maggiormente comandata dalle case. 

 

Fonte / Source:

 

Paolo Caputo - Outsourcing Network

  

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