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Venerdì, 23 Dicembre 2011 08:21

Linkout, LinkedIn nella vita reale

Lanciata in Inghilterra un’applicazione che propone incontri fra i contatti del social network professionale sulla base di interessi e impegni comuni.

LinkedIn ha superato i 100 milioni di utenti a marzo, ma finora è rimasto un network di contatti virtuali. Per rispondere alla necessità di trasformare questi contatti in relazioni nella vita reale Avi Patchava ha creato LinkOut, applicazione presentata pochi giorni fa. Se è vero infatti che all’interno del network siamo in grado di creare la nostra rete di contatti professionali in modo piuttosto semplice, altrettanto vero è che poi questo contatti spesso e volentieri restano confinati nel web. LinkOut pretende invece di organizzare incontri reali sulla base della nostra disponibilità, del posto dove ci troviamo, degli eventi a cui partecipiamo e in funzione di quello che è il nostro scopo.

Attualmente si tratta di una web app, che può essere sì usata dallo smartphone, ma che solo per iOS ha rilasciato una versione nativa. LinkOut trova il momento migliore per incontrare le persone che ci potrebbero interessare e suggerisce di invitarle per un caffè, un pranzo, una telefonata o altro. Non si limita a sondare i nostri contatti, ma scandaglia LinkedIn e ci propone eventuali nuovi contatti. Per fare ciò, ha la necessità di conoscere la nostra posizione e di poter accedere al nostro Google calendar, o nel caso di iDevice a quello del sistema. A questo punto ci chiede di elencare i nostri obiettivi: se vogliamo far crescere il nostro network in una zona o all’interno di un mercato, se siamo potenziali investitori o mentori o stiamo cercando qualcuna di queste figure, se siamo venditori o acquirenti, se stiamo creando un team o ne vogliamo far parte. Poi Linkout confronta i nostri interessi con quelli dei nostri contatti, controlla dove siamo e se abbiamo impegni e ci propone le persone da incontrare.

Il limite del progetto è che il successo sarà decretato dal numero di utenti iscritti nelle prime settimane. Il mercato sembra però maturo, se persino in Italia si è affermata questa esigenza di portare nella vita reale i contatti creati sul web. Come dimostra il discreto successo del progetto Indigeni Digitali: oltre 1.800 iscritti al gruppo su Facebook che funziona da leva per organizzare aperitivi reali fra appassionati di innovazione e tecnologia, con cinque città coinvolte (Roma, Milano, Napoli, Torino e Catania) e una media di persone di presenze agli eventi che oscilla da trenta a 150 indigeni. Ne sono nate cinque startup e altre quattro hanno avviato relazioni di mentorship.

Patchava ha spiegato a The Next Web: “Noi siamo degli imprenditori e sappiamo quant’è difficile allacciare un contatto significativo con altri imprenditori, mentori o investitori nella comunità tech di Londra. Abbiamo creato LinkOut per rispondere a questa esigenza, poi ci siamo resi conto che può servire in diversi settori”. Non si tratta di gente alla prima esperienza: il team che ha creato l’app è già stato protagonista della scena delle startup inglesi vincendo con Kliqed il premio della London School of Economics Annual startup e la sfida londinese di This Week in Startups. Kliqed è un’app simile a Linkout: aiuta gli amici a trovare il momento migliore per incontrarsi.