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Martedì, 03 Aprile 2012 08:21

Imu: acconto con le aliquote base, batosta rimandata a dicembre



Non ti curar di loro, ma guarda e passa”, il motto che sembra accompagnare la strategia del professore; il suo vessillo: “Salverò l'Italia”. E gli italiani? Solo un piccolo esercito di contribuenti che devono stringere cinghia e denti per andare avanti.

L'ultima delle batoste: L'Imu (Imposta municipale unica), non solo già pesa come un macigno nelle menti dei cittadini, che dovranno fare salti rocamboleschi per arrivare alla fine del mese, pagando anche le stangate ideate dal governo, ma i tecnici non si sono scomodati più di tanto a definirne le aliquote.

A far alzare dalle cattedre i professori è stato l'allarme lanciato domenica dalla Consulta dei Caf, impossibilitati a dare risposte ai contribuenti, in assenza di dati certi forniti dal governo e di delibere comunali che stabiliscano l'importo dovuto.

Da qui l'incontro di ieri tra governo e maggioranza, che finalmente hanno sciolto il nodo Imu con un emendamento al decreto fiscale, che in sostanza non fa altro che cristallizzare una delle due soluzioni già proposte dagli stessi centri di assistenza fiscale: “Per il 2012 – dice il testo a firma di Antonio Azzolini del Pdl e Mario Baldassari del Terzo Polo - il pagamento della prima rata sarà effettuato, senza sanzioni e interessi, in misura pari al 50% dell’importo ottenuto applicando le aliquote di base e la detrazione prevista”. Quanto alla seconda rata, invece, “sarà versata a saldo dell’imposta dovuta per l’intero anno con conguaglio sulla prima rata”.

La soluzione - Dunque verranno applicate le aliquote base fissate a livello nazionale dal Decreto “Salva Italia” e cioè: lo 0,4% per la prima casa, percentuale che i comuni hanno la facoltà di ridurre o aumentare fino allo 0,2%, dello 0,76% per le seconde case, che possono essere modificate dai comuni con aggiustamenti dello 0,3% in più o in meno. Ma attualmente solo il 6% dei comuni ha fissato le aliquote, ragion per cui le incertezze non sono finite, semplicemente, sono rimandate così come è rinviata la mazzata più pesante.

Dunque, secondo quanto stabilito dall'emendamento, entro giugno pagheremo un acconto in base agli importi nazionali; a fine anno sborseremo il conguaglio per la prima rata, più il saldo dell'intera imposta. Peraltro a dicembre l'aliquota base fissata nel decreto Salva Italia potrebbe lievitare sulla base del ricalcolo che il presidente del consiglio si riserva di poter fare, qualora il primo gettito Imu si riveli insufficiente a rinsaldare i conti italiani.
Entro il 31 luglio, infatti, alla modifica delle aliquote e della detrazione.

I Comuni, quindi, avranno tempo “fino al 30 settembre, sulla base dei dati aggiornati” per deliberare il regolamento sulle aliquote. Tutto risolto allora. L'Italia, secondo i tecnici, ha imboccato la strada giusta per scongiurare il rischio del tracollo finanziario ed economico. Anzi, a detta del premier, “ha superato la crisi ed è solida”. E gli Italiani?