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Giovedì, 21 Giugno 2012 08:21

Istat, ecco la fotografia sulla struttura e la dimensione delle imprese in Italia

L'Istat, in una sua nota, di appena qualche giorno addietro, fa rilevare come nel 2010 le imprese attive nell'industria e nei servizi sono “poco meno di 4,5 milioni e occupano complessivamente circa 17 milioni di addetti”.

Inoltre, il 95% delle imprese ha “meno di 10 addetti e impiega il 47% dell'occupazione totale”. Mentre, le imprese senza lavoratori dipendenti “sono circa 3 milioni e corrispondono al 65,4% del totale delle imprese attive”. Questi sono soltanto alcuni dei dati che emergono dall'ultima analisi dell'Istat sulla struttura e la dimensione delle imprese nel nostro Paese.

Dalle osservazioni del nostro Istituto nazionale di statistica, emerge come il 23% degli addetti è impiegato nel settore manifatturiero, il 20% nel commercio all'ingrosso e al dettaglio nonché il 10% nelle costruzioni. Inoltre, quasi due terzi delle imprese di questo Paese sono individuali e coinvolgono il 26% degli occupati. Mentre, le altre imprese adottano, nel 17,5% dei casi, la forma giuridica di società di persone, nel 17% quella di società di capitali, mentre il rimanente 1,2% è costituito da società cooperative. Guardando, invece, ai processi di riduzione si nota come il numero delle imprese individuali scende dell'1%, mentre per le società di persone il calo si attesta al 0,9%. Il rovescio della medaglia è costituito dalla crescita delle società cooperative “(+3,1% le imprese e +2,7% l'occupazione) e le società di capitali (+3%) rispetto al 2009, ma il loro incremento si accompagna ad una contrazione di oltre 68 mila addetti (-0,8%)”.

Nel lasso di tempo che va dal 2009 al 2010, il numero delle imprese è sostanzialmente stabile, con una lievissima flessione del 0,2%, mentre l'occupazione è diminuita del 2,5%. Nell'industria, invece, aumenta il comparto delle utilities, “le imprese che forniscono energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (+36,8% le imprese e +1,5% l'occupazione) e di fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (+2,9% le imprese e +1% l'occupazione)”. Ulteriormente, l'Istat rileva, altresì, una diminuzione delle imprese e dell'occupazione nelle attività estrattive, con una flessione rispettivamente dell'1,9% e del 3,8%, e in quelle manifatturiere, con un -2,8% e un -4,9%.

Il settore delle costruzioni è quello che fa registrare dei dati sensibilmente più negativi sia in materia di diminuzione delle imprese che dell'occupazione, con rispettivamente un -2,5% e un -6,2%. Il settore dei servizi, invece, si attesta in lieve ripresa con un poco significativo aumento del numero delle imprese, fatta eccezione per il settore del trasporto e magazzinaggio, con un -1,6%, dei servizi di informazione e comunicazione, con un -1,5% e del commercio all'ingrosso e al dettaglio, con un -0,9%. Tuttavia, nel settore dei servizi la contrazione dell'occupazione risulta meno accentuata rispetto a quella registrata nell'industria e in leggera ripresa nella sanità ed assistenza sociale, con un +3,3% e nelle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento, con un +2,5%, dove, in particolare, viene registrata la rapida espansione delle attività riguardanti le lotterie, le scommesse e le case da gioco, con un +16%.

Rapportando i dati sul numero delle imprese alla collocazione geografica, si scorge come i dati risultano in lieve flessione nel Sud e nelle Isole rispettivamente, con un -0,4% e un -0,8% rispetto al 2009. Invece, su tutto il territorio nazionale viene rilevato un aumento delle imprese del settore degli altri servizi, mentre “sono evidenti le difficoltà dei comparti industriali, del commercio e delle costruzioni”. La contrazione dell'occupazione più marcata riguarda il settore delle costruzioni nel Sud e nelle Isole rispettivamente, con un -6,8% e un -8,2%. Il rovescio della medaglia si registra per gli altri servizi, nel Centro con un +1,8% e nel Sud con un +0,8%.