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Mercoledì, 10 Luglio 2013 09:36

Unicom pubblica i primi risultati dell'Osservatorio Permanente sul Cambiamento della Comunicazione

 


La comunicazione: un universo in costante cambiamento
, in cui si muovono professionisti che, nell'approccio con il cliente, hanno la necessità di adottare rapidamente nuovi schemi di azione, per adattarsi all'evoluzione continua dei media, tradizionali e online. 
  

Ed è proprio per fotografare il presente e ipotizzare gli scenari futuri che nasce l'Osservatorio Permanente sul Cambiamento della Comunicazione, un'iniziativa targata Unicom, unione delle imprese di comunicazione, che ha coinvolto due squadre di professionisti formate da 16 tutor di settore e 10 ricercatori appartenenti a un comitato scientifico, guidato a sua volta da uno di coordinamento.

Un Osservatorio proficuo, come dimostra la pubblicazione della prima tranche di risultati. "Una volta scelta la forma, quella dell'Osservatorio "spiega Roberto Amarotto, vicepresidente responsabile del Centro Studi e dell'Osservatorio di Unicom, "abbiamo cercato di individuare gli elementi chiave da monitorare e ne abbiamo isolati quattro". Il primo è relativo alla professione, il secondo ai servizi, il terzo ai mercati e il quarto ai trend. Isolati i concetti, tramite una piattaforma online il comitato di coordinamento ha lanciato quattro domande, cui hanno risposto i due gruppi di lavoro. "Abbiamo poi elaborato le risposte e abbiamo redatto i risultati".

Per quanto riguarda l'area della professione, dalle risposte è emersa la necessità di aumentare, nell'approccio con il cliente, la flessibilità e la conoscenza. L'ottica da adottare, spiega l'Osservatorio, è quella glocal, perché l'obiettivo è di aggiungere valore al brand del cliente. Le specializzazioni, poi, sono fondamentali, ma occorre mantenere il contatto con il contesto generale dei trend di comunicazione scegliendo nuovi modelli organizzativi, come ad esempio i sistemi di rete.

Sul secondo punto, quello riguardante i servizi, dai gruppi di lavoro è emersa la necessità che le agenzie si adeguino alla rivoluzione informatica, procedendo alla trasposizione dei contenuti dai mezzi tradizionali di comunicazione a quelli digitali (la cosiddetta rimediazione), in modo da assicurare ai clienti un posizionamento duraturo.

Clienti i cui modelli culturali sono in evoluzione, ragion per cui il terzo punto, quello focalizzato sui mercati, suggerisce alle imprese di comunicazione di venire incontro a questo mutamento creando progetti tailor made, basati su servizi specifici per singole nicchie di clientela. Una strategia che ha l'obiettivo di creare valore aggiunto al brand. Infine il quarto punto, quello incentrato sui trend, parte dal presupposto che gli utenti di oggi sono sempre più attenti e informati. In questo contesto le idee comunicative devono essere il più possibili chiare e trasparenti, ma anche semplici e in linea con i valori del brand.

Ma l'attività dell'Osservatorio non si ferma qui: "Sulle medesime aree" anticipa Amarotto "abbiamo già elaborato una seconda tranche di indagine, che verrà  pubblicata a ottobre". L'intento è quello di fornire alle imprese associate uno strumento di controllo dei trend nel mercato della comunicazione e un supporto concreto per la loro attività.