Stampa « Categoria: News

Giovedì, 08 Agosto 2013 13:42

Nuovi ordini professionali: ma non era finito il tempo delle oligarchie?

Un nuovo decreto ministeriale apre le porte a nuovi ordini professionali con l’intento di garantire un maggiore controllo e innalzamento della qualità.

Il Ministro Lorenzin, firmataria della normativa, annuncia l’ingresso di infermieri, ostetriche e tecnici sanitari italiani.

La nuova disciplina degli ordini, approvata durante il CDM del 26 luglio, pone le basi per la trasformazione degli attuali Ordini delle professioni sanitarie e per la costituzione di nuovi ordini in relazione alle nuove professioni sanitarie (compresa quella di psicologlo) su cui vigilerà il Ministero della salute.

Se l'iter parlamentare non modificherà il testo, il ddl darà una nuova regolamentazione a 600.000 professionisti della salute non inquadrati in un ordine. Tutte professioni che oggi hanno proprie associazioni private che le rappresentano, e che diventando ordini saranno organi sussidiari dello Stato, dotati di autonomia patrimoniale, finanziaria, regolamentare e disciplinare.

La decisione, però, non è stata ben vista né dalle associazioni di Categoria (come il CoLAP) né dalle associazioni a tutela dei cittadini (come l’ADUC).

Vincenzo Donvito, presidente Aduc, mette in evidenza come la nuova regolamentazione (come quella dei giornalisti, dei medici, degli ingegneri) creerà strutture che “non risponderanno al mercato e alle singole capacità ma alle disposizioni decise dall'alto e che saranno -ufficialmente- una tutela della professionalità per gli utenti dei servizi, ma di fatto un sistema di controllo e imposizione per chiunque, avendone le qualità e i titoli professionali, voglia esercitare una di queste specifiche attività”.

Contraria al ddl anche la Presidente CoLAP, Emiliana Alessandrucci, che sottolinea come la nuova organizzazione tenderebbe a “limitare e restringere la competitività del sistema professionale” che andrebbe solo a generare “oligarchie che si speravano di un tempo ormai tramontato. E’ illusorio pensare, come afferma il Ministro Lorenzin, che così vi sarà un controllo della qualificazione a vantaggio dei cittadini: la Storia ha dimostrato la totale inefficienza degli Ordini sotto questo aspetto; - continua Alessandrucci – del resto l’infermiere, l’ostetrica, i tecnici sanitari sono già professioni regolamentate, concedergli l’ordine non incide nella qualità, quanto nella gestione di nuove nicchie di potere. Abbiamo già fatto il pieno di Ordini professionali - conclude – Noi crediamo che ora sia il tempo di promuovere la competenza, la libera concorrenza e la competitività”.