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Giovedì, 12 Giugno 2014 10:44

Fisco sempre più complicato: in sei anni 629 norme

Semplificazioni che complicano la vita. Potrebbe riassumersi così il contesto fiscale che in questi ultimi anni ha visto più volte i governi mutarne la complessa burocrazia.

A partire dal governo Berlusconi del 2008 infatti sono stati anni in cui più che semplificare vi è stata una proliferazione di leggi da parte del Parlamento che nei fatti hanno confuso, e non poco, i contribuenti. A riferirlo è anche uno studio di Confartigianato che nella relazione presentata ieri all'assemblea annuale ha rilevato come dal 29 aprile 2008 al 28 marzo del 2014 (2.159 giorni) sono state approvate, attraverso 41 diversi provvedimenti, circa 629 norme fiscali. Di quest'ultime ben 389 hanno ulteriormente complicato il quadro fiscale.
 
Una assurdità se pensiamo al fatto che ad ogni singola norma approvata che mira alla semplificazione, ve ne sono altre 5,4 che ne peggiorano il quadro normativo fiscale.
 
La beffa è che quasi tutte le norme promulgate contengono un aumento delle tasse per i contribuenti. Tagliare infatti le tasse è un problema di non facile soluzione: l'aumento vertiginoso della spesa pubblica, il problema dell'evasione fiscale ed una crescita economica praticamente ferma non aiutano certo a creare un Fisco snello e funzionale.
 
E se da un lato l'Italia si trova ad affrontare un Fisco sempre più complicato, il 16 arriverà la prima vera stangata per i contribuenti. È fissata infatti per quella data la scadenza della prima rata Tasi nelle città e paesi che hanno già approvato con delibera le relative aliquote. Per gli altri comuni ci sarà tempo fino ad ottobre, dopo il rinvio del governo.
 
La nuova imposta sulla casa sta vedendo comunque un forte ostacolo da parte dei Caf, i centri di assistenza fiscale, che chiedono il rinvio della scadenza del 16 giugno, senza applicare alcuna sanzione per i contribuenti ritardatari almeno fino a metà luglio. Infatti i pochi giorni disponibili hanno, e non poco, oberato i Caf di lavoro che si trovano a dover affrontare anche un'altra tassa (prevista anch'essa per il 16 giugno): la prima rata dell'Imu.
 
Dal governo — secondo fonti di Palazzo Chigi — sembra stiano mettendo a punto un decreto del presidente del Consiglio dei ministri per il rinvio del pagamento delle imposte dei soggetti sottoposti agli studi di settore: la norma dovrebbe essere firmata entro venerdì dal premier, Matteo Renzi e dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Il provvedimento prevede lo slittamento del pagamento dal 16 giugno al 7 luglio senza maggiorazioni.