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2015年12月04日 星期五 08:14

È cominciata l’era dell’Advertising of Things: in Italia il digitale vale oggi il 30% del mercato pubblicitario


Siamo ormai immersi in una nuova quotidianità digitale, in cui internet e la tecnologia hanno trasformato abitudini, relazioni sociali, lavoro, tempo libero e consumi. In questo scenario l’advertising non è più un mondo a sé, ma è incluso in ogni attività

Siamo nell’era dell’Advertising of Things, in cui consumatori e brand interagiscono in un ecosistema di touch point interconessi.

Così Carlo Noseda, presidente di IAB Italia, ha commentato i dati dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano presentati allo IAB Forum, l’evento sulla comunicazione digitale che si è concluso ieri al MiCo di Milano.
 
E che il digitale sia un fenomeno capillarmente diffuso lo confermano i dati Audiweb, secondo i quali in un giorno medio del 2015 si sono connessi a internet 21,6 milioni di italiani (il 6,5% in più rispetto all’anno scorso), di cui 17,5 milioni attraverso dispositivi mobili. Non stupisce quindi che il mercato della pubblicità digitale valga oggi in Italia ben 2,1 miliardi di euro, cioè il 30% di quanto complessivamente investito dalle aziende (7,2 miliardi) sui vari mezzi di comunicazione – tv, stampa, radio e internet. A stupire è invece la velocità con cui il digitale acquisisce quote di mercato: l’incremento degli investimenti è stato infatti del 10%, con le aziende che hanno speso su internet 202 milioni in più rispetto allo scorso anno.
 
I maggiori collettori di investimenti sono i social media, che con un incremento del 63% determinano più di metà della crescita complessiva, seguiti dai video, che hanno registrato investimenti a +19%, e dalla search, cioè la pubblicità sui motori di ricerca, con un +5%. In crescita anche il display advertising, ovvero i banner, sui quali le aziende hanno investito nel quest'anno 11 milioni di euro in più rispetto al 2014.
 
In termini di tipologia di dispositivi ai quali è indirizzata la pubblicità, il computer riporta solo una lieve crescita dell’1%: a fare la parte del leone sono gli smartphone, per i quali gli investimenti pubblicitari sono aumentati del 54%, passando da 293 milioni a 452 milioni di euro, quindi più di quinto del totale dell’internet advertising, con potenzialità di ulteriore crescita ancora molto elevate.