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Giovedì, 24 Maggio 2018 11:15

NLT: Acquisto per lo Stock. Che Implicazioni?

Gli operatori del NLT stanno acquistando macchine non più solo avendo in mano un ordine del cliente (pull), ma anche senza, per lo stock (push), che poi viene proposto al cliente a condizioni vantaggiose, tanto da rinunciare tanto o poco alla personalizzazione (marca, modello, colore e option), accettando l’offerta a due condizioni decisive: risparmio e pronta consegna.

Questo fenomeno è reso possibile da due fattori. Il primo è senz’altro la pressione dei costruttori, che hanno in questi anni l’imperativo categorico di rispettare i programmi di produzione delle fabbriche, non solo nei volumi ma nei tempi. È un imperativo che costa, ma grazie alle vendite dei SUV i margini ci sono. Tuttavia, senza rete i noleggiatori non avrebbero accettato alcuna pressione – sempre banche sono. La rete è data dai servizi nuovi, che hanno per oggetto macchine non nuove né personalizzate dal cliente. Se nessuno volesse quell’auto, potrebbe finire nella flotta del mid-term, l’auto noleggiata per qualche mese.

Cosa comporta? Che il NLT si avvicina di più al rent-a-car, dove si acquista un servizio, senza badare tanto alla macchina. In altre parole, l’auto diventa un po’ più una commodity e un po’ meno quell’abito che racconta qualcosa di chi la guida. Un ennesimo passo verso la diminuzione del valore del ferro, innescato dai costruttori. Quando questi clienti, che sono comunque un’avanguardia culturale, affermeranno la narrazione dell’auto-commodity, i costruttori potranno ripensare a quanto stanno facendo, inseguendo il costo più basso. Nel frattempo, al potere negoziale del produttore (che si fa scegliere dal cliente finale, grazie al marketing) si affiancherà il potere dell’intermediario (che spinge il prodotto con la forza economica). Il gioco non è più ad aggiungere valore, ma a toglierlo. Vince 2 fustini al prezzo di 1.