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Thursday, 06 March 2014 10:39

Censis: l'80% delle aziende italiane si sta riorganizzando, al 37% servono nuove competenze professionali

Riorganizzarsi per recuperare il terreno perduto con la crisi: è ciò che sta facendo il 79% delle imprese italiane con più di 20 addetti.

Attraverso interventi di innovazione che comprendono la creazione di nuovi prodotti e servizi, l’introduzione di nuove tecnologie per migliorare i processi di lavoro, il potenziamento dei canali di vendita e di comunicazione, l’ingresso in nuovi mercati territoriali.

I tentativi di innovazione si accompagnano in molti casi all’avvio di un processo di ristrutturazione aziendale, e il 37% delle imprese ha espresso l’esigenza di adeguare al cambiamento il proprio portafoglio di competenze.

È quanto rileva la ricerca Dal valore delle competenze nuove opportunità per rimettere in moto il lavoro, realizzata dal Censis per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e presentata la scorsa settimana a Roma. Dallo studio emerge che le aziende più dinamiche stanno ricercando sul mercato competenze nuove, che prima non esistevano o che devono essere aggiornate, fra cui esperti di comunicazione e nuovi media, informatici e programmatori, export manager e agenti di commercio, tecnici, personale amministrativo, ingegneri.

L’inserimento di nuove risorse in sostituzione delle vecchie o il ricorso a competenze esterne più specialistiche per supportare il cambiamento si sono accompagnati all’ottimizzazione dell’organizzazione, con la revisione dei processi lavorativi e la riorganizzazione dei gruppi di lavoro. Il Censis ha registrato anche una discreta attenzione per la formazione e l’aggiornamento professionale: un quarto delle aziende è ricorso a interventi di riconversione del personale e due terzi hanno promosso attività interne di formazione, anche se è solo il 37% delle aziende, per lo più di grandi dimensioni, a considerare l’aggiornamento del personale un fattore centrale. La maggior parte delle imprese italiane, infatti, ammette di non impegnarsi adeguatamente su questo fronte: il 28% ritiene di dovere fare di più e il 35% dichiara di non fare nulla.

A confermarsi vincente, sottolinea la ricerca del Censis, è il modello di ristrutturazione aziendale che segue un percorso di forte innovazione nel rapporto con il mercato, nella definizione dei prodotti e dei processi, nell’applicazione delle tecnologie: in queste imprese (solo l’8%, a fronte della restante parte che si riorganizza seguendo logiche difensive e di sopravvivenza) l’occupazione cresce, grazie a interventi che hanno puntato a inserire in organico nuove professionalità (46,5%), riqualificare il personale (35%), esternalizzare alcune funzioni (20%) eliminare professionalità non più utili (40%).

Il 75% delle aziende più capaci di cavalcare il cambiamento ha inserito nuove professionalità in azienda negli ultimi 3 anni e il 53% ha acquisito competenze di cui prima non disponeva. Secondo il Censis emerge con chiarezza anche la forte spinta data all’innovazione dall’avvio dei processi di internazionalizzazione: le aziende presenti all’estero con propri prodotti, stabilimenti e punti vendita (il 44% delle imprese interpellate) sono quelle che presentano i più alti livelli di innovazione.