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Thursday, 28 August 2014 09:38

Argentina in default selettivo e le imprese italiane che fanno?

Dopo 13 anni l'Argentina è di nuovo in default, tecnicamente chiamato selettivo questo perché non ha potuto pagare la scadenza di una rata di interessi sui titoli posseduti dagli investitori che avevano accettato la ristrutturazione del debito.

Per l'esattezza, il pagamento è stato bloccato da un giudice americano in quanto i creditori holdout (detentori di bond argentini che non hanno aderito all'accordo di ristrutturazione accettato dal 93 % dei creditori per il default del 2001 che prevedeva una perdita del 70% ) si sono opposti per ottenere il rimborso dell'importo integrale.

Con questo scenario l'Argentina ha varato una serie di provvedimenti di natura protezionistica nei confronti delle merci provenienti dalle altre nazioni del mondo, facendo scattare una denuncia da parte della World Trade Organization per violazione sulle norme relative alle importazioni.

Praticamente vengono richieste dichiarazioni giurate anticipate di importazione (DJAI) che frenano e complicano lo scambio naturale dei prodotti.

Le imprese italiane come stanno gestendo queste criticità considerando che :

  • lo scorso anno le esportazioni sono stati superiori al miliardo di euro concentrate principalmente nei settori della meccanica strumentale , autoveicoli e metallurgia.
  • L'Italia si colloca al primo posto per quando riguarda i paesi investitori dopo Canada e Cina.

Analisi

Default o no il vero problema è come l'Argentina potrà superare, ed in quali tempi, l'incertezza politica, l'elevata inflazione e le condizioni applicate ai finanziamenti .

I punti di forza, post default 2001, li troviamo storicamente nei settori delle materie prime (sesto posto al mondo per disponibilità minerarie) e nel manifatturiero, ma si ipotizzano sviluppi interessanti sull'agroalimentare e l'energia.

Gestione del Rischio

Nonostante il rating pessimo assegnato al paese, le compagnie di assicurazione crediti rappresentano un importante punto di riferimento per le aziende italiane, in quanto valutano e forniscono copertura assicurativa su diverse imprese argentine.

Il loro osservatorio costante sul contesto politico, economico, finanziario e produttivo permette di esprimere valutazioni di affidabilità autorevoli, atte a minimizzare il rischio di mancato pagamento.

Nonostante le restrizioni, non si possono non cogliere importanti opportunità di business se non si presidia il rischio in maniera adeguata e consapevole sia in fase di concessione del merito creditizio, sia nei casi di contenzioso. In tutti e due gli ambiti le società di assicurazione crediti possono essere su queste tipologie di nazioni un partner indispensabile.

Come riportato in un precedente articolo le imprese, essendo titolari del credito, non potranno trasferire il rischio completamente, ma dovranno continuare a monitorare i cosiddetti segnali deboli, dandone adeguata informazione, con l'obiettivo di anticipare insolvenze, più o meno pretestuose.