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Wednesday, 14 January 2015 10:25

“Tempesta Perfetta” sull’auto

Il mercato dell’auto nuova si avvia a chiudere l’anno con un recupero del 4/5 percento rispetto al minimo storico del 2013.

Di questi tempi, con l’economia ancora in recessione, è un bel risultato. Eppure, gli operatori non sono felici. In effetti, per l’auto questa crisi è stata una ‘tempesta perfetta’, in cui sono confluiti anche elementi strutturali: un accanimento fiscale senza eguali, l’importanza dell’acquisto che dunque richiede più sicurezza di quanta ce ne sia in giro, i postumi della grande abbuffata da 23 milioni di nuove auto del decennio scorso, la stretta creditizia su famiglie e imprese, la saturazione del parco circolante a 37 milioni di auto, la percezione di superiore qualità/longevità delle macchine con meno di dieci anni, una rete di distribuzione non preparata a modellarsi in base alla domanda, dalla quale ha finito per essere modellata con dolore, una sovraccapacità produttiva europea che preme sui mercati, lo squilibrio tra i costruttori generalisti confinati nella UE e quelli premium che approfittano della domanda cinese, lo spazio preteso e ottenuto dai coreani.

Ma un anno è sempre un anno, porta qualcosa, e anche il 2014 ci lascia del suo.
 
Primo, l’esplosione del car sharing, che per ora dà più domande che risposte.
 
Secondo, il noleggio a lungo termine che inizia a pescare in modo significativo dal segmento dei privati (partite Iva, professionisti e ditte). Un fenomeno cominciato anni fa che adesso si fa sentire, grazie alla rete capillare di broker messa in campo. I costruttori devono fare attenzione a presidiare con i dealer questi clienti meglio di come fanno, puntando su offerte flessibili e ricche di servizi nel post-vendita. Sono clienti relazionali, non transazionali, attenzione!
 
Terzo, la consapevolezza diffusa e pure dichiarata che il modello distributivo adottato sin qui non sta più in piedi e va cambiato. Ci sono lavori in corso, ma cose rilevanti sono ancora di là da vedersi.
 
Quarto, l’importanza del post-vendita. È un mercato da 20 miliardi, quanto l’usato e poco meno del nuovo (24). I concessionari sembrano più inclini a dare attenzione a questo business, di quanto abbiano fatto con l’usato. Nonostante l’usato sia un’attività di trading, come il nuovo, i dealer si sono fatti trovare impreparati, un po’ per un sistema di approvvigionamento basato sulla permuta (che è crollata col crollo del nuovo), un po’ per una riluttanza a confrontarsi con i ‘mercanti’ di macchine usate.
 
Quinto, la sensibilizzazione delle istituzioni politiche sul tema dell’auto. Grazie a un ottimo lavoro svolto da Pier Luigi Bonora, con incontri mirati di filiera, e raccolto dall’On. Daniele Capezzone, che lo ha promosso nelle sedi proprie.
 
Nel 2015 questi cambiamenti proseguiranno, ma per una ripresa robusta bisogna attendere l’arrivo in massa nelle auto di nuove tecnologie, nel campo della sicurezza e in quello della connettività. Qualcosa c’è, ma non ancora quello che serve. Oltre ai soldi e all’entusiasmo, ma a quello c’è chi ci pensa.