Tuesday, 16 July 2019 10:30
Eco e Sisma bonus: lo sconto in fattura danneggia consumatori e imprese
Oltre 60 imprese dei settori impianti, legno ed arredamento associate alla CNA hanno avviato un procedimento amministrativo davanti alla Commissione Europea ed all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato affinché venga accertata l’illegittimità dell’art. 10 della L. 58/2019, meglio conosciuto come DL Crescita per violazione del diritto comunitario e/o nazionale della concorrenza.
Il problema lo avevamo già segnalato in un precedente nostro articolo: si tratta della possibilità, per il soggetto che ha diritto alle detrazioni, di poter scegliere invece del loro utilizzo diretto, un contributo anticipato di pari importo come sconto su quanto dovuto all’impresa che effettua l’intervento di riqualificazione energetica o di adozione di misure antisismiche.
Una misura che, scaricando direttamente sull’impresa gran parte dell’onere finanziario derivante dal costo dell’intervento, rischia di tagliar fuori da questo mercato le aziende artigiane e le piccole imprese del settore, a tutto vantaggio di grandi imprese e multiutility.
Speravamo che nell’iter parlamentare del decreto legge questa previsione venisse cancellata ma così purtroppo non è stato e anche la modifica introdotta in sede di conversione (la facoltà, per l’impresa che segue l’intervento per sconta in fattura l’importo della detrazione di cedere a sua volta il credito di imposta a un proprio fornitore) è ben lungi dal potersi considerare soddisfacente.
Ci siamo dunque trovati costretti a percorrere altre strade: “L’increscioso balletto sulla pelle delle imprese cui abbiamo assistito in Parlamento – ha dichiarato Carmine Battipaglia, Presidente CNA Installazione Impianti – ci ha convinto ad attivarci autonomamente per sopperire agli errori della politica che, nonostante le roboanti dichiarazioni in campagna elettorale, non sembra assolutamente comprendere le ragioni delle piccole imprese. D’intesa con la Confederazione – prosegue il Presidente degli impiantisti CNA - ci siamo attivati per ricorrere sia all’AGCM che alla Commissione Europea per ottenere la cancellazione dell’articolo 10 che riteniamo uno smaccato tentativo di favorire la concentrazione del mercato della riqualificazione energetica nelle mani di pochi operatori, con conseguente alterazione della concorrenza rappresentando un indebito aiuto di stato per le grandi imprese a danno delle piccole e medie”.
I lavori di efficientamento energetico registrano volumi rilevanti. Nel 2017, secondo il Rapporto ENEA, sono stati realizzati 422.000 interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente che hanno usufruito dell’Ecobonus per circa 3.700 milioni di euro di investimenti attivati e l’anno scorso il volume è stato di 334.000 mobilitando 3.300 milioni di euro. “Se la volontà del Governo è quella di regalare questo mercato, che oggi vede protagoniste le piccole imprese, a qualche multiutilities o ad ex monopolisti nostalgici del passato – ha sottolineato Battipaglia – noi non ci stiamo e non lasceremo nulla di intentato per far abolire una norma iniqua, che nei fatti mira a subordinare il tessuto della piccola impresa alle logiche ed agli interessi delle multiutilities nazionali e locali e che uccide la concorrenza”.
“Lo sconto in fattura è uno scandalo e una mancanza di rispetto verso chi tutti i giorni con il proprio lavoro contribuisce anche al bene di questa nazione”, ha sottolineato Mauro Sellari, Componente Presidenza CNA Produzione Nazionale, “in questo provvedimento di crescita ne vedo poca, però si mette ancora una volta in difficoltà il sistema delle piccole e micro imprese”.
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Fonte / Source: | Gianmario Venturini - CNA Parma |
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